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Ultimi paesi del litorale dell’Istria slovena

In gita con Sergio Ollivier: DOMENICA 4 OTTOBRE 2009

TRAVERSATA DEL LITORALE DELL'ISTRIA SLOVENA

"DAL GOLFO DI CAPODISTRIA ALLA VALLE DEL DRAGOGNA"


 

L'itinerario: Capodistria-Koper (12 m), monte Segadizzi-Segadiči (264 m), Gason-Gažon (243 m), Sergassi-Srgaši (165 m), val Derniga-Drnica (46 m), Padena-Padna (215 m), Novavilla-Nova Vas (268 m), Carcauze-Krkavče (175 m).


 

IL PROGRAMMA: descrizione e orari

Ritrovo dei partecipanti alla gita in via Fabio Severo, di fronte alla Rai.

Ore 7.00 Trieste. Partenza con la corriera. Si passa per l'ex valico di confine italo-sloveno di Rabuiese-Škofije e seguendo le indicazioni, in breve, si arriva a Capodistria (Koper, 23 km. da Trieste).

Ore 7.45 Capodistria-Koper (punto 1). Visita alla cittadina. Si entra dalla porta della Muda (1516) unica superstite delle 12 esistenti nelle mura che difendevano la cittadella, che era insediata su un'isola. Si entra nella piazza Preseren, dove si trovano l'elegante fontana Da Ponte (1666) e la chiesa di San Basso. Si risale verso il centro, incrociando i palazzetti di stile veneto Carli e Almerigogna; percorsa l'antica via Callegaria, passando sotto un portico, si sfocia nella bellissima piazza centrale caratterizzata dal palazzo Pretorio (15° sec.), la loggia veneta (1462) e il Duomo dedicato a San Nazario, affiancato dall'alto campanile (54 m), che nel Trecento era una torre di difesa. Percorrendo la suggestiva via Santorio (ora Kidrič), si superano i settecenteschi palazzi Tacco e Totto, arrivando in piazza Carpaccio: notevole il magazzino del sale e la colonna di Santa Giustina che celebrava la vittoria navale di Lepanto (1571). Al termine del percorso di visita, in un bar del lungomare, sarà effettuata la sosta caffè.

Ore 9.00 Capodistria-Koper (punto 2). Inizio dell'escursione a piedi. Si percorre la lunga diga foranea, caposaldo dell'opera di bonifica che ha collegato l'isola su cui sorgeva Capodistria al retroterra, acquisendo gli spazi per il suo sempre più accentuato sviluppo portuale e commerciale. Sottopassata la grande viabilità, si raggiunge il luogo, dove sorge la chiesetta votiva della Beata Vergine delle Grazie (1640). Accanto c'era la locale stazione della ferrovia Trieste-Parenzo, detta la "Parenzana", dismessa nel 1935 e ora utilizzata come bellissima pista ciclopedonale. Ci innalziamo con la nuova strada che sale come collegamento con Semedella; il nuovo rione è frutto dell'espansione urbanistica di Capodistria, anche derivata dal nuovo ruolo di unico porto mercantile della Slovenia. Nel modo più diretto possibile si raggiunge la dorsale ovest del colle di San Marco. La vista su Capodistria e il suo golfo è già notevole; da notare un capitello recante interessanti rilievi. Seguendo un tratturo, si guadagna la sua boscosa cima (m 223), che fu sede di un antico castelliere. Un'antenna fa rilevare quanto la sua posizione sia dominante la piana di Capodistria. Si raggiunge una buona strada bianca che sale tenendosi in mezzo ai digradanti pastini coltivati. Giunti al culmine della salita si lascia la carrozzabile e, in breve, si accede alla vasta e pianeggiante sommità erbosa del monte Segadizzi. All'improvviso si apre una straordinaria veduta panoramica che spazia dalla sottostante Isola alla frastagliata penisola di Strugnano, con in fondo Pirano, evidenziata dalla chiesa di San Giorgio. E' questo forse il migliore e più spettacolare belvedere aperto sulla costa dell'Istria slovena.

Ore 10.15 monte Segadizzi-Segadiči (punto 3). Attraversato l'ampio pianoro sommitale, si raggiunge la stradina asfaltata che, tenendosi sempre sopra la dorsale, collega i paesi di Gason e

Saredo-Sared. Pur avendo la possibilità di proseguire con una sottostante carrareccia, conviene

percorrere a sinistra la poco trafficata strada, che offre un'ampia veduta sul golfo di Capodistria e

le alture che circondano Trieste. Superato un campo di calcio, dove sarà allestito un piccolo posto di ristoro, in 20 minuti si arriva al paese di Gason. Si attraversa il paese, per lo più composto da belle ville con giardino. Una deviazione a sinistra offrirebbe un modo di ritornare nella piana di Capodistria seguendo il colmo del promontorio dove 2000 anni fa saliva la via romana "Salara", noi invece in pochi minuti arriviamo alla chiesa di Gason, dedicata agli SS. Pietro e Paolo, costruita nel 1478, che cela all'interno interessanti affreschi e arredi religiosi. Come spesso accade nei paesi dell'Istria interna, numerosa la frequentazione dei paesani alla funzione religiosa domenicale.

Ore 11.30 Gason-Gažon (punto 4). Non si scende alla Crosera del monte Toso, dove passa l'intenso traffico diretto verso la Croazia ma, seguendo un'ottima carrareccia, s'incomincia la discesa in val Derniga, raggiungendo in breve il vicino villaggio di Sergassi, piccolo abitato posto in una solare posizione appartata. Spesso si nota nei campi un attivo recupero della coltivazione, con parecchie vigne e tantissimi ulivi. Incuriosisce una casa che espone suppellettili varie e cartelli riecheggianti un non ben definito tema nostalgico.

Ore 12.00 Sergassi-Srgaši (punto 5). Si continua nella discesa, seguendo in ultimo una larga strada ghiaiosa, raggiungendo il fondo dell'aperta vallata del fiume Derniga, che è il principale affluente del Dragogna. Il fondovalle è disabitato ma intensamente coltivato; in questa valle passava la romana via Flavia, nel suo dirigersi verso Pola. Un raccordo ci fa raggiungere la trafficata strada che porta i turisti verso il valico extracomunitario di Dragogna-Castelvenere. Attraversata con prudenza la strada, è confortevole concedersi una piccola sosta in località Bandel, presso il frequentato ristorante Baladur (a-0038656569580). Poco distante si trova un'apprezzata sorgente, che sgorga ai piedi del nostro prossimo più consistente impegno: si dovrà ora risalire il ripido versante est della valle allo scopo di raggiungere Padena, antico paese arroccato in splendida posizione dominante. I meno allenati potranno evitare questo tratto in salita raggiungendo Padena con la corriera.

Ore 12.30 Val Derniga (punto 6). Dalla sorgente parte una vecchia carrareccia, anche proposta come percorso di pellegrinaggio (c'è una via Crucis), ora usata solo dagli escursionisti. Si risale con costante pendenza e in meno di un'ora di discreta salita (170 metri di dislivello) e si arriva al compatto paese di Padena. Giro in visita alle tortuose vie, delimitate dalle caratteristiche vecchie case in arenaria a faccia vista, attualmente solo in parte rinnovate. Da visitare la chiesa di San Biagio, il cui campanile è il costante punto di riferimento nelle varie possibili prospettive paesaggistiche del litorale istriano sloveno. Sosta nei pressi della chiesa per il pranzo al sacco.

Ore 14.00 Padena–Padna (punto 7). Usciti dal paese, s'incontra una nuova costruzione isolata: di sotto è installato un torchio per le olive, nel locale a livello strada è stato di recente aperto il ristorante "Istra nova" (b-0038640467799), di buon livello e spesso piuttosto frequentato. Percorsa per poche centinaia di metri la strada asfaltata, si devia a destra per raggiungere il cimitero della chiesetta di San Sabba, dalla quale si apre una bella veduta su Padena, posta sull'orlo del suo promontorio, contornata dal distensivo paesaggio formato dalle movimentate colline dell'Istria interna. Con una carrareccia di raccordo si perviene a uno sterrato che traversa in piano. Giunti a un bivio bisogna prendere la pista a sinistra (segnavia bianco-rosso) che s'inoltra fra i campi coltivati a ulivo, oltrepassa un modesto rio e con un tratto di buona salita (utili i bastoncini nel caso di terreno bagnato) alla fine sbuca sulla locale strada asfaltata, proprio dove inizia il successivo paese di Novavilla. Si attraversa il vecchio paese, che si sta rinnovando e ampliando con molte case nuove con fioriti giardini. Subito dopo il lussuoso ristorante "Na Burji" (c-0038656726042) si arriva alla piazza del paese. Interessante la visita alla vicina chiesa della Beata Vergine, risalente al

1763. Accompagnati dai gentili paesani, si potrà accedere alla loro casa polifunzionale, dove sono stati dipinti degli affreschi rappresentanti scene popolari che intendono tramandare la memoria degli usi e le tradizioni locali.

Ore 15.30 Novavilla-Nova Vas (punto 8). Trascurando un altro ottimo itinerario (segnalato in pianta), che collega fra loro Carcauze, Novavilla e il paese di San Pietro, allo scopo di raggiungere Carcauze, che è già in vista, si prende il percorso segnalato che parte dal centro di Novavilla. L'ameno sterrato taglia a mezzacosta le pendici meridionali dell'altopiano a nord, poi passa nei pressi di una sorgente che fu importante risorsa idrica nel passato e da poco è stata lodevolmente restaurata, infine, senza dover superare dislivelli eccessivi, si ritorna all'asfalto nei pressi di uno stagno. Siamo arrivati in località Hrib, piccolo abitato situato nell'immediata periferia di Carcauze. Giunti all'altezza del cimitero di Santo Stefano, è molto consigliabile una breve deviazione (a 400 m) che consenta di raggiungere il luogo dove è stata collocata un'antica stele di pietra recante incisioni stilizzate bi-millenarie, che sta diventando uno dei simboli del litorale dell'Istria slovena. Compiuta l'interessante digressione, s'incontra un agriturismo a conduzione famigliare di nuova apertura e uno spiazzo pertinente alla casa dei vigili del fuoco, utile per posteggiare la corriera. Siamo arrivati a Carcauze, un bellissimo, antico paese (documentato come castello già nel 12° secolo), arroccato in cima a una stretta dorsale che domina la valle del Dragogna.

Ore 16.30 Carcauze-Krkvače (punto 9). Giro in visita al paese, accompagnati da un amico del posto, particolarmente socievole e informato. Si visita la chiesa di San Pietro, costruita nel 1633, direttamente sopra una spettacolare bancata rocciosa che costituisce il sagrato della chiesa. Nell'interno sorprende la maestosità dell'altare principale con 4 statue di santi e una curiosa acquasantiera. Particolarmente suggestivo è il poter girare fra le tipiche case istriane in nuda pietra arenaria, che furono per lo più abbandonate a causa dell'esodo, ma ora sempre più spesso soggette a restauro mirato. Prenotandola, ci si può concedere una visita a un piccolo museo etnografico privato, dove la padrona, vestita in costume tradizionale, offre anche accoglienza culinaria. Si ritorna alla corriera che aspetterà nel posteggio adiacente all'agriturismo Lisiak. Fine dell'escursione a piedi.

Ore 17.3o Carcauze-Krkavče, località Hrib (punto 10). Sosta di 1 ora presso l'agriturismo "Lisjak" (d-0038656567657) per festeggiare con una bicchierata la conclusione della camminata. Possibilità di poter usufruire in convenzione facoltativa, da prenotare e pagare in sede entro venerdì 2 ottobre, di un menù unico composto di minestrone di "bobici", ½ salciccia, pane e dolcetto al prezzo di € 5.

Ore 18.3o Carcauze-Krkavče. Partenza con la corriera. Si passa per le molto panoramiche strade dell''Istria interna, passando non distanti dai piccoli paesi di Puzzole-Puče (agriturismo "Tonin"-e- 0038656567098) e Costabona (gostilna "Pri Mlinu"-f-0038656567197). Attraversato Monte-Šmarje(gostilna "Trije Lovci"-g-0038656560502), si raggiunge la strada principale, scendendo verso Capodistria. Si rientra in Italia attraverso l'ex valico di Rabuiese-Škofije.

Ore 19.45 Trieste. Arrivo in Foro Ulpiano (38 km. da Carcauze). Fine della gita.


 

Caratteristiche dell'itinerario:

Difficoltà: 60 % E escursionistico, 40 % T turistico;

Ore 6 effettive di marcia. Dislivello: metri 650 in salita, metri 390 in discesa.

Adoperando la corriera (tratto Val Dernica-Padena), sarà possibile ridurre l'escursione di ¾ d'ora, con 170 m. di dislivello in salita in meno.


 

Coordinatore della gita: Sergio Ollivier (3493413641). Assistenza logistica: Giuliano Taccani

Il programma sarà strettamente osservato, salvo cause di forza maggiore.


 


 


 


 


 


 


 


 

E per finire con la visita ai paesi dell'Istria slovena

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TRAVERSATA DEL LITORALE DELL'ISTRIA SLOVENA"DAL GOLFO DI CAPODISTRIA ALLA VALLE DEL DRAGOGNA"

L'itinerario: Capodistria-Koper (12 m), monte Segadizzi-Segadiči (264 m), Gason-Gažon (243 m), Sergassi-Srgaši (165 m), val Derniga-Drnica (46 m), Padena-Padna (215 m), Novavilla-Nova Vas (268 m), Carcauze-Krkavče (175 m).



IL PROGRAMMA: descrizione e orari
Ritrovo dei partecipanti alla gita in via Fabio Severo, di fronte alla Rai.Ore 7.00 Trieste. Partenza con la corriera. Si passa per l'ex valico di confine italo-sloveno di Rabuiese-Škofije e seguendo le indicazioni, in breve, si arriva a Capodistria (Koper, 20 km. da Trieste).Ore 7.45 Capodistria-Koper (punto 1). Visita alla cittadina. Si entra dalla porta della Muda (1516) unica superstite delle 12 esistenti delle mura che difendevano la cittadella, che era collocata su un'isola. Si entra nella piazza Preseren, dove si trova l'elegante fontana Da Ponte (1666) e la chiesa di San Basso. Si risale verso il centro, incrociando i palazzetti di stile veneto Carli e Almerigogna; si percorre l'antica via Callegaria e, sottopassato un portico, si sfocia nella bellissima piazza centrale caratterizzata dal palazzo Pretorio (15° sec.), la loggia veneta (1462) e il Duomo dedicato a San Nazario, affiancato dall'alto campanile (54 m), che nel Trecento era la torre di difesa. Percorrendo la suggestiva via Santorio (ora Kidrič), si superano i settecenteschi palazzi Tacco e Totto, arrivando in piazza Carpaccio: notevole il magazzino del sale e la colonna di Santa Giustina che celebrava la vittoria navale di Lepanto (1571). Al termine del percorso di visita, in un bar del lungomare, sarà effettuata la sosta caffè.Ore 9.00 Capodistria-Koper (punto 2). Inizio dell'escursione a piedi. Si percorre la lunga diga foranea, caposaldo dell'opera di bonifica che ha collegato l'isola su cui sorgeva Capodistria al retroterra, acquisendo gli spazi per il suo sempre più accentuato sviluppo portuale e commerciale. Sottopassata la grande viabilità, si raggiunge il luogo, dove sorge la chiesetta votiva della Beata Vergine delle Grazie (1640). Accanto c'era la locale stazione della ferrovia Trieste-Parenzo detta la "Parenzana", dismessa nel 1935 e ora utilizzata come bellissima pista ciclopedonale. Ci innalziamo con la nuova strada che sale come collegamento con Semedella; il nuovo rione è frutto dello sviluppo urbanistico di Capodistria, derivata dal nuovo ruolo di unico porto mercantile della Slovenia. Nel modo più diretto possibile si raggiunge la dorsale ovest del colle di San Marco; la vista su Capodistria e il suo golfo è già notevole; da notare un capitello recante interessanti incisioni. Seguendo un tratturo si guadagna la sua boscosa cima (m 223), che fu sede di un antico castelliere. Un'antenna fa rilevare la sua posizione dominante la piana di Capodistria. Si raggiunge una buona strada bianca che sale, avendo a lato la privatizzazione dei digradanti pastini coltivati. Giunti al culmine della salita si lascia la carrozzabile e in breve si accede alla vasta e pianeggiante sommità erbosa del monte Segadizzi. All' improvviso si apre una straordinaria veduta panoramica che spazia dalla sottostante Isola alla frastagliata penisola di Strugnano, con in fondo Pirano, evidenziata dalla chiesa di san Giorgio. E' questo forse il migliore e più spettacolare belvedere aperto sulla costa dell'Istria slovena.Ore 10.15 monte Segadizzi-Segadiči (punto 3). Attraversato l'ampio pianoro sommitale, si raggiunge la stradina asfaltata che, tenendosi sempre in alto della dorsale, collega i paesi di Gason e Saredo-Sared. Pur avendo la possibilità di proseguire con una sottostante carrareccia, conviene percorrere a sinistra la poco trafficata strada, che offre un'aperta veduta sul golfo di Capodistria e le alture che circondano Trieste. Superato un campo di calcio, dove sarà allestito un piccolo posto di ristoro, in 20 minuti si arriva al paese di Gason. Si attraversa il paese, composto per lo più da belle ville con giardino. Una deviazione a sinistra offrirebbe un bel modo di scendere nella piana di Capodistria seguendo il colmo del promontorio dove 2000 anni fa saliva la via romana "Salara", noi invece in pochi minuti arriviamo alla chiesa di Gason, dedicata ai SS. Pietro e Paolo, costruita nel 1478, che cela all'interno interessanti affreschi e arredi religiosi. Come spesso accade nei paesi dell'Istria interna, buona la frequentazione dei paesani alla funzione religiosa domenicale.Ore 11.30 Gason-Gažon (punto 4). Non si scende alla Crosera del monte Toso, dove passa tutto il traffico diretto in Croazia ma, seguendo un'ottima carrareccia, s'incomincia la discesa in val Derniga, raggiungendo in breve il vicino villaggio di Sergassi, piccolo abitato posto in una solare posizione appartata. Spesso si nota nei campi un attivo recupero della coltivazione, con parecchie vigne e tantissimi ulivi. Incuriosisce una casa che espone disordinatamente suppellettili e cartelli riecheggianti un non ben definito tema nostalgico. Ore 12.00 Sergassi-Srgaši (punto 5). Si continua nella discesa, seguendo in ultimo una larga strada ghiaiosa, raggiungendo l'aperta vallata del fiume Derniga, che è il principale affluente del Dragogna. In questa valle passava la romana via Flavia, nel suo dirigersi verso Pola. Il fondovalle è disabitato ma intensamente coltivato. Un raccordo ci fa raggiungere la trafficata strada che porta i turisti verso la Croazia e il valico extraeuropeo di Dragogna-Castelvenere. Attraversata con prudenza la strada, è confortevole concedersi una piccola sosta in località Bandel, presso il frequentato ristorante Baladur (0038656569580). Poco distante si trova un'apprezzata sorgente, che sgorga ai piedi del nostro prossimo più consistente impegno: si deve ora risalire il ripido versante est della valle, allo scopo di raggiungere Padena, antico paese arroccato in splendida posizione dominante. I meno allenati potranno evitare questo tratto in salita raggiungendo Padena con la corriera.Ore 12.30 Val Derniga-Drnica (punto 6). Dalla sorgente parte una vecchia carrareccia, ora usata solo dagli escursionisti , anche proposta come percorso di pellegrinaggio (c'è una via Crucis), che risale con costante pendenza. In meno di un'ora di discreta salita (170 metri di dislivello) e si arriva al compatto paese di Padena. Giro in visita alle tortuose vie, delimitate dalle caratteristiche vecchie case in arenaria a faccia vista, attualmente solo in parte rinnovate. Da visitare la chiesa di San Biagio, il cui campanile è il costante punto di riferimento nelle varie prospettive del paesaggio del litorale istriano sloveno. Sosta nei pressi per il pranzo al sacco.Ore 14.00 Padena–Padna (punto 7). Usciti dal paese s'incontra una nuova, grande costruzione isolata: di sotto è installato un torchio per le olive, nel locale a livello strada è stato recentemente aperto un ristorante di buon livello, spesso molto frequentato. Percorsa per poche centinaia di metri la strada asfaltata, si devia a destra per raggiungere il cimitero della chiesetta di San Sabba, dalla quale si apre una bella veduta su Padena, posta sull'orlo del suo promontorio e sul distensivo paesaggio formato dalle ondulate colline dell'Istria interna. Con una carrareccia di raccordo si perviene a uno sterrato che traversa in piano. Giunti a un bivio bisogna prendere la pista a sinistra (segnavia bianco-rosso) che si inoltra fra campi coltivati a ulivo, oltrepassa un modesto rio e con un tratto di buona salita (utili i bastoncini nel caso di terreno bagnato) alla fine sbuca sulla locale strada asfaltata, proprio dove inizia il successivo paese di Novavilla. Si attraversa il vecchio paese, che si sta rinnovando e ampliando con molte case nuove con fioriti giardini. Subito dopo il lussuoso ristorante zzz si arriva alla piazza del paese. Interessante una visita alla vicina chiesa della Beata Vergine, risalente al 1763. Accompagnati dai gentili paesani, si potrà accedere alla loro polifunzionale casa-riunione, dove sono stati dipinti degli affreschi rappresentanti scene popolari che intendono tramandare la memoria degli usi e le tradizioni locali.Ore 15.30 Novavilla-Nova Vas (punto 8). Trascurando un altro ottimo itinerario (segnalato in pianta), che collega fra loro Carcauze, Novavilla e il paese di San Pietro, allo scopo di raggiungere Carcauze, che è già in vista, si prende il percorso segnalato che parte dal centro di Novavilla. L'ameno sterrato taglia a mezzacosta le pendici meridionali dell'altopiano a nord, poi passa nei pressi di una sorgente che fu importante risorsa idrica nel passato e da poco è stata lodevolmente restaurata. Infine, senza dover superare dislivelli eccessivi, si ritorna all'asfalto nei pressi di uno stagno. Siamo arrivati in località Hrib, piccolo abitato situato nell'immediata periferia di Carcauze. Giunti all'altezza del cimitero di santo Stefano. è molto consigliabile una breve deviazione (a 400 m) che consente di raggiungere il luogo dove è stata collocata una antica stele di pietra recante incisioni stilizzate bi-millenarie, che sta diventando uno dei simboli del litorale dell'Istria slovena. Compiuta l'interessante digressione, s'incontra un agriturismo a conduzione famigliare di nuova apertura e uno spiazzo pertinente alla casa dei vigili del fuoco, utile per posteggiare la corriera. Siamo arrivati a Carcauze, un bellissimo antico paese (documentato come castello già nel 12° secolo), arroccato in cima a una stretta dorsale che domina la valle del Dragogna.Ore 16.30 Carcauze-Krkvače (punto 10). Giro in visita al paese, accompagnati da un amico del posto, particolarmente socievole e informato. Si visita la chiesa di San Pietro costruita nel 1633, direttamente sopra una spettacolare bancata rocciosa che costituisce il sagrato della chiesa. Nell'interno sorprende la maestosità dell'altare principale con 4 statue di santi e una curiosa acquasantiera. Particolarmente suggestivo è il poter girare fra le tipiche case istriane in nuda pietra arenaria, un tempo per lo più abbandonate a causa dell'esodo, ma ora sempre più spesso soggette a restauro mirato, come pure concedersi una breve visita ad un piccolo museo etnografico privato, dove la padrona offre anche accoglienza culinaria, vestita in costume tradizionale. Si ritorna alla corriera che aspetterà nel posteggio adiacente all'agriturismo Lisiak. Fine dell'escursione a piedi.Ore 17.3o Carcauze-Krkavče, località Hrib (punto 11). Sosta di 1 ora presso l'agriturismo Lisjak per festeggiare con una bicchierata la conclusione della gita. Possibilità di poter
usufruire in convenzione facoltativa, da prenotare e pagare in sede entro venerdì 2 ottobre
di un menù unico composto da minestrone di bobici", ½ salciccia, pane e dolcetto al prezzo di € 5.Ore 18.3o Carcauze-Krkavče. Partenza con la corriera. Si passa per le molto panoramiche strade dell''Istria interna, passando vicino ai paesi di Puzzole-Puce e Costabona. Attraversato Monte (Šmarje), si raggiunge la strada principale, scendendo verso Capodistria. Si rientra in Italia attraverso l'ex valico di Rabuiese-Škofije.Ore 19.45 Trieste. Arrivo in Foro Ulpiano (38 km. da Carcauze). Fine della gita.Caratteristiche dell'itinerario:Difficoltà: 60 % E escursionistico, 40 % T turistico;Ore 6 effettive di marcia. Chilometri approssimativi XXX.Dislivello: metri xxx in salia metri xxx in discesa.Grazie alla corriera, sarà possibile ridurre l'escursione di ¾ d'ora, con 170 m. di dislivello in salita in meno.Il programma sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore.































Lionel Ollivier - Francia


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Guarda la pagina Facebook di Lionel su:
Facebook Lionel Ollivier
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Lionel Ollivier ci ha scritto:
Bonjour, ma famille originaire du sud est de la France, moi j'ai émigrè au Senegal l'anné passé.
Traduzione con Google:
Bongiorno, la mia famiglia è originaria dal sud est della Francia, io sono andato a vivere nel Senegal l'anno scorso.

Jiame Ollivier, Messico

Jaime Ollivier ha scritto:
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Hi i i'm from Chihuahua, Mexico.
My great grandfather was french, i don't know why they came here to Mexico.
Thanks for this page, now i can see there's a lot of Ollivier in the world.
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Traduzione (con Google):
Io sono di Chihuahua, Messico.
Il mio bisnonno era francese e .. in Messico.
Grazie per questa pagina, ora vedo che c'è un sacco di Ollivier nel mondo.

Natalia Ollivier - Argentina


Vedi il profilo cliccando su >>> Facebook: Natalia Ollivier <<<

Natalia Ollivier mi ha scritto:
Conoscerte
Hola Sergio q tal ? Espero q todo bien.
Queria saber come se compone tu familia Ollivier.
Espero me cuentes mi correo de hotmail es .......
Traduzione in italiano con Google:
Ciao Sergio, come va ? spero tutto bene.
Vorrei sapere come è composta la tua famiglia Ollivier.
Ti comunico che la mia casella di posta è .......

. Risposta in italiano:
Ciao amica Natalia, ti spedisco la foto della mia famiglia.
Manca mio nipote Michele (15 anni) e fra pochi giorni divento nonno: mia figlia Cristina darà alla luce due gemelle femmine.
Un saluto dall'Italia
Sergio Ollivier da Trieste
Yo no hablo espanol (con traduccion de Google)
Hola amiga Natalia, envie la foto de mi familia.
Falta el de mi nieto Michael (Michele, 15 anos) y en unos dias me abuelo: mia hija Cristina da a luz dos ninas gemelas.
Un saludo desde Italia
Sergio Ollivier - Trieste

Natalia ha scritto:
Hola Sergioooo,
me incantada poter intender tu idioma para estar comunicado con vos tiempo abrazos a tu fanilia.
Besosss
Traduzione con Google.
Ciao Sergio,
sono contenta di poter capire la vostra lingua, per comunicare nel tempo, con la vostra famiglia.
Abbracci e baci Natalia Ollivier

Natalia ha scritto:
Sergiooo, espero andes bien, ya me uni a los Ollivier del mundo.... Espero poder comunicarmre mas seguido con vos...
saludos a la familia.
Traduzione con Google:
Sergio, spero che state bene, sono entrata negli Ollivier del mondo... Spero di poter comunicare più spesso con voi...
Saluti alla famiglia.
HHola, amiga Natalia.

Agustin Ollivier - Argentina


Guarda la pagina Facebook di Agustin Ollivier:

>>> Facebook Agustin Ollivier <<<>
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Agustin Ollivier ha scritto (in spagnolo) :
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Hola, soy Agustin de Buenos Aires - Argentina.
Mi familia es muy numerosa pero porq tengo muchos thios y primos, pero solo conozco a mi abuela y de ahi en mas la historia de la familia no se ...
Me gustaria saber si es coincidencia o realmente hay alguien q sea familiar por lo menos lejano ! Noto q la mayoria sin franseces o italianos... jeje yo no entiendo nada:
Pero bueno nada, seria un gusto poder hablar con alguien de elios besos y mucho salutos PRIMOS jeje
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Traduzione con Google:
Ciao, sono Agustin da Bueno Aires - Argentina
La mia famiglia è molto numerosa e ho molti zii e cugini, ma so solo poco della storia della mia famiglia.
Mi domando se è solo una coincidenza ma vedo che la maggioranza sono francesi o italiani, ma non capisco nulla di più.
Sarebbe un piacere poter parlare con qualcuno di loro.
Molti baci e saluti PRIMOS jeje
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Quarto gruppo Facebook: La Famille OLLIVIER

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E' già il quarto gruppo che tratta degli "Ollivier".
Magnifico!!
Ora sarebbe bello un stretto contatto fra gli iscritti dei quattro gruppi.
Sergio Ollivier
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Facebook La Famille OLLIVIER <<<< color="#ffffff">.

Lucy Ollivier - Stati Uniti (USA)


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Lucy ha scritto:
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Sergio, i live in California in the United States.
I will try the ollivier website.
Trank yuo for thinking of me.
Traduzione con Google:
Sergio, io vivo in California, negli Stati Uniti.
Io cercherò nel sito Ollivier.
Trank su di me.
Traduzione con Google:.

Primo gruppo Facebook "Tutti gli Ollivier del mondo"

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Il grupppo Facebook, in lingua italiana, che si rivolge a "Tutti gli Ollivier del mondo":
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>>>> Facebook Tutti gli Ollivier del mondo <<< cliccare
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Terzo gruppo Facebook "Les Ollivier des milles"

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Un'altro gruppo d'ispirazione francese dedicato alla grande famiglia degli "Ollivier":
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>>>> Facebook les OLLIVIER des milles <<<< cliccare

Secondo gruppo Facebook "Les Olliviers"

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Un'altro gruppo facebook (in francese) riguardante gli "Ollivier".

>>>> Facebook Les Olliviers <<<< cliccare

Lucille Ollivier - Francia


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Lucille Ollivier e écrit:
Oui!
Je troupe ca sympathique de reunir tous les Ollivier du monde.

.Traduzione con google:
Si !
Io trovo simpatico riunire tutti gli Ollivier del mondo.

Ricardo Ollivier - Messico

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Ricardo Ollivier ha scritto
Ola a todo aqui otro Ollivier de Mexico
Hi people here other Ollivier of Mexico
He gens ici autre Ollivier de Mexico
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Traduzione con google:
Ciao a tutti dal Messico da un'altro Ollivier
Ci sono altri Ollivier nel Messico
.......

Caroline Ollivier - Francia


Caroline Ollivier a écrit:
Je suis de bretanje
Je suis surprise de uor des Ollivier en Italie
Ciao

Traduzione con google:
Caroline Ollivier ha scritto:
Sono della Bretagna.
Sono sorpresa di un Ollivier in Italia.
Ciao

Aline Ollivier - Francia


Aline a écrit:
Bonjour, merci pour ton message et merci d'avoir penser a faire ce groupe.
Entant tres fiere de m'appeler Ollivier ça me fais tres plaisir de pouvoir dialoguer avec d'autre Ollivier que de ma famile je t'encourage a continuer dans ta quete a continuer dans ta quete et va savoir peut etre a bientot.

Traduzione con google:
Aline ha scritto:
Ciao, grazie per il tuo messaggio e ti ringrazio per aver pensato a questo gruppo.
Sono molto orgogliosa di chiamarmi Ollivier e ho piacere di dialogare con altri della famiglia Ollivier. Ti incoraggio di proseguire nella tua ricerca e di conoscere la bientot?

Daniel Ollivier - Francia


Daniel a écrit:

Je suis vraiment surpris qu'il y ai des OLLIVIER en Italie je suis originaire de Bretagne en France je passe beaucoup de mon temps en Italie depuis 1975 du coté de Gemona del Friuli à Alesso exactement superbe région j'en suis tombé amoureix. Buona Pasqua à tutti.

Traduzione con google:
Daniel ha scritto:
Sono veramente sorpreso del fatto che ci sono degli OLLIVIER in Italia. L'origine è dalla Bretagna, in Francia. Trascorro molto del mio tempo in Italia. Nel 1975 sono stato a Gemona del Friuli, esattamente ad Alesso; mi sono innamorato della bellissima zona. Buona Pasqua a tutti.

Paula Ollivier - Nuova Zelanda


Paula Ollivier mi scrive:

My Family have lived in New Zealand for 6 generations that I know of. There are very few of us over here, Every Ollivier here is related to me. I do not know where we came from before that, I think the sumane came from France when New Zealand was first being settled.
There is an Ollivier Road in a city here named after my Great-Great Grandfather who was a mountaineer.

Traduzione tramite google:
Per quanto ne so la mia famiglia ha vissuto in Nuova Zelanda da 6 generazioni. Ci sono molto pochi Ollivier qui: ogni Ollivier è collegato con me. Non so da dove siamo venuti, penso che il mio cognome sia provenuto dalla Francia quando la Nuova Zelanda era di suo possesso. In una città c'è una strada chiamata Olliviers. Il mio bisnonno era un alpinista."

Silvano Ollivier

Silvano Ollivier mi scrive:

Non so se siamo parenti, gli Ollivier nella mia valle (di Susa) sono pochissimi e tutti, per quanto ne so, risalenti a un unico ceppo. Prima del trattato di Utrecht il nostro paese Chiomonte era parte della Francia, sul confine della Savoia. I nomi, le memorie ed anche il dialetto sono di etimologia francese. Tramite la parrocchia di Chiomonte sono in grado di risalire a tale Ollivier Hippolite nato nel 1763, seguito da Bartolomei, poi Jean Roch, nato nel 1824, padre di Jean Antoine, poi Maurizio, Giuseppe (mio nonno nato nel 1883, morto quando avevo 12 anni nel 1963), infine mio padre Maurizio. Seguiamo io, con mio fratello Sergio e Cecilia, le mie figlie Elena e Marta. Tuttora in vita mio cugino Riccardo (senza figli maschi). Non ho nipoti maschi, quindi a meno che le mie figlie diano il cognome ai futuri eredi, il nostro cognome sarà dimenticato. Chissà se sono stato utile nella ricerca. Sono molto curioso e attendo notizie.

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